VERBANIA – 10.06.2019 – Alla fine la differenza
è stata davvero minima. Il 50,62% con cui Silvia Marchionini s’è guadagnata il secondo (e ultimo) mandato consecutivo a sindaco di Verbania a spese di Giandomenico Albertella (49,38%), è una fortunata congiunzione statistica. Al di là delle considerazioni –talvolta luoghi comuni– che si possono svolgere attorno al dualismo centrodestra-centrosinistra su affluenza, partecipazione e militanza dell’elettorato, sul peso politico delle coalizioni o sull’appeal dei candidati, a parlare sono i numeri.
A iniziare dai 170 voti assoluti di scarto tra i due candidati. 170 su 26.647 elettori sono lo 0,64%: un’inezia. Ma alle urne s’è presentato un campione ridotto degli aventi diritto. L’affluenza al primo turno, il 26 maggio, è stata del 64,13% (17.088 votanti). Al ballottaggio è scesa del 12,15%, fermandosi al 51,98% (13.852 votanti).
La vittoria s’è quindi giocata attorno a questa cifra. Tenuto conto delle schede nulle (112) e delle bianche (64) che, sommate –176 il totale–, avrebbero anche teoricamente potuto cambiare l’esito del testa a testa, con 13.676 voti validi, lo spartiacque del 50% più uno dei voti utili per essere proclamati sindaco di Verbania s’è attestato a 6.839. Guardando ai riscontri del primo turno, Albertella e il centrodestra ce l’avrebbero dovuta fare comodamente. In vantaggio in 26 sezioni su 30, avevano ottenuto 7.629 voti (45,81%), con un rassicurante margine di 1.385 preferenze rispetto alle 6.244 di Marchionini (37,5%), che pure tra il primo e il secondo turno ha siglato l’apparentamento del “patto civico” con Comunità.vb, dalla quale erano giunti in dote 590 voti (3,54%). Così non è accaduto, perché i ruoli si sono invertiti. La rimonta del centrosinistra c’è stata e s’è concretizzata nei 679 voti in più di Marchionini rispetto al 26 maggio, che l’hanno portata a 6.923. Nell’altro campo c’è stata un’emorragia e Albertella è sceso di 876 preferenze, fermandosi a 6.753. I due piatti della bilancia, prima assai distanti, si sono equilibrati. Poi, di poco, pochissimo, ha prevalso quello del centrosinistra.
Così è andato in scena il ribaltone, che per certi versi è stato sorprendente, ma non inedito. In questo stesso modo, con divari simili, nel 2004 Ivan Guarducci di Forza Italia aveva perso la Provincia del Verbano Cusio Ossola, finita a Paolo Ravaioli dei Ds, autore anch’egli di un sorpasso.



