VERBANIA – 20.01.2020 – Quattro anni
senza Giulio Regeni. Tanto è passato dal giorno in cui il giovane ricercatore italiano al Cairo sparì dalla propria abitazione per essere ritrovato, giorni dopo, morto a bordo strada dopo aver subito torture. Da allora la sua morte è diventato un caso giudiziario e in parte politico. La magistratura italiana, con fatica e tra disinformazione e depistaggi, ha collegato il rapimento, la tortura e il decesso agli apparati di sicurezza egiziani. Ma, a oggi, il nome dei colpevoli non c’è, né nessuno è stato assicurato alla giustizia. Sul caso di Giulio Regeni Amnesty international è decisa a non fare calare il silenzio. E, per questo, sabato -il quinto anniversario della sua scomparsa da casa- terrà una manifestazione pubblica. In piazzale Flaim, dove a lungo è stato esposto lo striscione “Verità per Giulio Regeni” -e che sarà rimesso, dopo che in estate è stato distrutto dal tornado-, si terrà un sit-in del Gruppo 096 di Amnesty international di Verbania. Il ritrovo è alle 19,15. Gli attivisti esporranno in piazza cartelli con l’immagine di Giulio e candele come simbolo di impegno. Verranno letti un breve comunicato, con gli aggiornamenti sulle inchieste e le mosse politiche del “caso Regeni”, e il testo della lettera dei genitori di Giulio. Alle 19.41, l’ora nella quale, quattro anni fa, uscì di casa per l’ultima volta, ci sarà un minuto di silenzio.


