VERBANIA – 16.01.2020 – L’orario dello scontrino
del bar non corrispondeva a quello emesso dall’etilometro al momento del controllo effettuato sull’automobilista e i valori riscontrati erano superiori a quelli che la letteratura scientifica associa all’assunzione di alcolici dichiarata. È da questi elementi che l’avvocato Milena Poletti, difensore di un uomo a giudizio per guida in stato di ebbrezza per un controllo effettuato dai carabinieri nel Cusio novarese nel 2016, ha chiesto l’assoluzione del suo cliente mettendo in dubbio il corretto funzionamento dell’apparecchio che rileva il tasso alcolemico. 0,89 e 0,97 grammi per litro erano stati i responsi dei due esami effettuati in strada, dopo che l’automobilista era stato fermato. L’orario riportato nei tagliandi non è compatibile con l’orario del controllo – ha sostenuto il legale, puntando sul fatto che lo scontrino del bar da cui il suo assistito era uscito era di pochi minuti antecedente l’orario dichiarato per il controllo, troppo pochi per coprire il tragitto tra il locale pubblico e il bar. Il giudice non ha accolto la richiesta e ha condannato l’imputato a 20 giorni di arresto, 800 euro di ammenda e alla sospensione della patente per sei mesi.


