VERBANIA – 17.12.2019 – La bloccò,
la spinse sul materasso, iniziò a baciarla e tentò l’approccio di un rapporto intimo. È per il contatto fisico “rubato” a una cliente che il Tribunale l’ha condannato. Amir Morkos, titolare di una pizzeria-kebabberia di Omegna, era a processo a Verbania con l’accusa di violenza sessuale. Ad accusarlo delle molestie accadute nel 2017 una donna straniera che, entrata nei locali non aperti al pubblico per fruire dei servizi igienici, ebbe un “contatto ravvicinato” con l’esercente. Alle forze dell’ordine denunciò di essere stata spinta con forza su un materasso, premuta a terra contro la sua volontà mentre lui tentava di baciarla nonostante lei gli chiedesse di smettere. Quando riuscì a divincolarsi e ad andarsene, in lacrime chiamò il fidanzato e gli amici. Intervenne anche la polizia, che ha condotto l’indagine poi sfociata nel processo. Nella sua requisitoria il pm Sveva De Liguoro ha rimarcato come la violenza, per quanto di tenuità più lieve rispetto al massimo della pena, s’è concretizzata e, per questo, ha chiesto la condanna a tre anni e sei mesi. Morkos, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, ha negato ogni addebito. Il collegio presieduto da Donatella Banci Buonamici, con giudici a latere Rosa Maria Fornelli e Annalisa Palomba, l’ha ritenuto colpevole. In primo grado è stato condannato a un anno e tre mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena. La parte offesa non era costituita parte civile.


