
OMEGNA – 28.11.2019 – Non solo ospedale unico baricentrico,
ma ospedale unico più tre mini-ospedali. È nuova, diversa, sia dalla proposta Chiamparino-Reschigna-Saitta del 2015, sia da quella di Cirio-Preioni-Icardi dello scorso ottobre, la richiesta che sulla sanità provinciale viene dalla conferenza dei sindaci. Ieri sera, nella sede Asl di Omegna, 44 degli 81 primi cittadini dell’Asl (74 del Vco e 7 del Cusio novarese), si sono presentati alla riunione che i colleghi ossolani, forti della volontà di costruire il nuovo ospedale a Domodossola espressa da Torino, hanno disertato (insieme a Omegna) ritenendola inutile. In 42 (Mergozzo non ha partecipato al voto e Calasca Castiglione s’è espressa per il no) hanno approvato un documento che boccia il piano della Regione, che chiede l’ospedale nuovo in zona baricentrica ma che -novità- chiede il mantenimento di “Castelli” e “San Biagio” con funzioni sanitarie e, in più, il potenziamento del Coq di Omegna.
Se con il progetto dell’ospedale di Ornavasso collina i due nosocomi erano destinati a chiudere, ora li si vorrebbe mantenere come “poli complementari del nuovo ospedale baricentrico con funzioni di ‘Casa della Salute’ aperte 7 giorni su 7 H24”, per attività di “riabilitazione, laboratorio, diagnostica per immagini e poliambulatorio specialistico, posti letto di continuità assistenziale (lunga degenza), ecc…”. E, di più, attrezzarli con un “Punto di Pronto Intervento Territoriale (Pit), quale punto della rete dell’emergenza-urgenza, presidiato da personale sanitario dedicato”.
E il Coq? Il documento chiede “di potenziare l’attività specialistica ambulatoriale, di ricovero e cure (…) prevedendo il pronto soccorso H24 con implementazione dell’attività chirurgica non ortopedica, con posti letto dedicati e la revisione dei posti letto autorizzati verificando la necessità dell’aumento degli stessi nelle discipline di Medicina e Riabilitazione. Non ultimo una valutazione per l’attivazione di mini traumatologia e l’aumento dell’attività ambulatoriale, con inserimento di alcuni specialisti, e con il ripristino completo dell’attività terapeutica di oncologia”.
Le richieste, in verità, si articolano in sei punti e comprendono anche l’investimento immediato di 35 milioni di euro nel “San Biagio” e nel “Castelli” e un piano di riforma sanitaria complessivo con cronoprogramma.
In attesa di repliche dall’Ossola -perché, ormai, la sanità è diventata questione di campanile- la Conferenza dei sindaci ha anche surrogato il sindaco di Borgomezzavalle Preioni, dimessosi perché eletto consigliere regionale. Al suo posto è entrato Augusto Quaretta di Quarna Sopra, che già in passato è stato membro (e presidente) in passato dello stesso organismo.


