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Baceno panorama

BACENO - 27-11-2019 - Con un comunicato,

il sindaco di Baceno, Andrea Vicini, relaziona sul convegno che nei giorni 15 e 16 novembre s'è svolto a Trento, presso la Fondazione Franco Demarchi su “Nuove prospettive di welfare per le comunità alpine”, era questa la quarta edizione del Convegno Arco Alpino.
"Il convegno è stata un’interessante occasione di confronto fra vari progetti di buona gestione del territorio montano" spiega Vicini, intervenuto col presidente della Provincia Arturo Lincio in rappresentanza dei 4 comuni dell’Ossola, promotori dell’accordo Avvicinare le Montagne, uno dei sei progetti presentati al convegno.
Il Comune di Baceno, insieme ai Comuni di Trasquera, Varzo e Crodo, nel 2017 ha firmato, con delibere unanimi, un protocollo d’intesa per l’approvazione della proposta di Accordo territoriale il cui procedimento, avviato ed in corso, è finalizzato a coordinare e concordare una serie di azioni comuni per lo sviluppo del territorio e del turismo. "Tali azioni - aggiunge il sindaco di Baceno - hanno come obiettivo evitare la triste prospettiva di definitivo abbandono dei territori marginali e salvaguardare una fruizione della montagna, rispettosa dell’ambiente, finalizzata ad un corretto uso civico, non di sfruttamento economico".
“I nostri territori, plasmati nei secoli dalle forze della natura e dalla instancabile azione di uomini e donne che, attraverso la pratica dell’agricoltura, hanno bonificato altipiani, ricavato alpeggi e costruito malghe, oggi soffrono di un progressivo calo demografico e di un crescente turismo mordi e fuggi, che crea una pressione antropica sull’ambiente montano ai limiti della sopportazione.
I quattro Comuni, piuttosto che condividere la sterile prospettiva di non fare nulla rispetto a queste problematiche, con l’accordo “Avvicinare le montagne” hanno accettato l’ambiziosa e difficile sfida di trasformare queste situazioni in opportunità per la popolazione residente, dove per “opportunità” non si intende un’urbanizzazione esasperata di territori selvaggi e protetti o la copertura di praterie con colate di cemento o la costruzione di nuovi comprensori sciistici. “Opportunità” significa, fra le altre cose, dare una seconda vita agli scheletri che incombono sulle valli Divedro e Antigorio come l’Albergo Monte Leone e l’ex Albergo Cervandone, significa avere sul territorio figure professionali e preparate, a disposizione di turisti ed arrampicatori, che li possano educare , quando si avvicinano ai luoghi di nidificazione dell’aquila, alla conoscenza del rapace ed alla sua rispettosa osservazione, facendo degli stessi i migliori alleati nella loro tutela, piuttosto che creando divieti di accesso a luoghi di importanza conservazionistica. “Opportunità” significa soprattutto educazione alla fruizione di un ambiente così delicato come il nostro, facendo manutenzione e didattica, piuttosto che creando riserve indiane inaccessibili agli esseri umani, gli stessi che da secoli ben lo custodiscono, prima ancora dell’arrivo di vincoli e divieti”.
Il sindaco conclude dicendo che: “La presentazione del progetto, in occasione del convegno, ha consentito di condividere con altre realtà alpine, che in passato hanno vissuto le stesse situazioni, punti di forza e possibili criticità dell’accordo, rispetto alle quali riflettere e studiarne le adeguate misure correttive. Alcune di queste realtà progettuali, che sul loro nascere hanno portato positivi e dirompenti benefici a piccoli paesini di montagna, si sono poi velocemente consumate come fuochi di paglia, dimostrandosi economicamente insostenibili: questo non ce lo possiamo certo permettere. L’occasione è stata utile anche per aprire un possibile confronto con le associazioni ambientalistiche presenti al convegno che, in opposizione ad “Avvicinare le montagne” , stanno promuovendo una raccolta firme di persone che, però, probabilmente vivono la loro posizione come un’ideologia politica più che una reale e concreta azione di tutela, una posizione che promuove il parlare ed il rivendicare rispetto al fare costruttivo che il vivere in montagna richiede quotidianamente", conclude Vicini.

 

 

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