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funerale parachini

VERBANIA – 21.11.2019 – Un innovatore,

un uomo libero che rompeva gli schemi, un innamorato di Verbania che a Verbania ha dato tanto e che la città ha ricambiato. La folla che oggi ha gremito la basilica di San Vittore nel giorno del suo funerale è il più significativo gesto d’affetto verso Marco Parachini. Ex assessore, ex consigliere comunale, protagonista -oltre i partiti, indifferentemente tra Prima e Seconda Repubblica- della vita pubblica cittadina dagli anni ’80 a oggi, s’è spento martedì all’ospedale “Castelli”. Aveva 57 anni, la gran parte dei quali assorbiti da un impegno civico declinato negli scout, in politica, nell’amministrazione cittadina e nelle diverse realtà cui ha attivamente partecipato. Gli ultimi dei quali trascorsi a lottare strenuamente contro i postumi di quella leucemia che aveva superato con il trapianto di midollo. La malattia, che alla fine l’ha vinto, l’ha accettata con coraggio, senza lamentarsi, con fede cristiana – come ha ricordato il parroco di San Vittore don Costantino Manea. Di Franco Ressico, marianista mentore negli scout “hai voluto che il fazzolettone della promessa fosse con te nella bara” un ricordo vivido e un invito a “riposare sereno nelle tende del cielo”. L’omelia di don Riccardo Bonacci ha toccato le sfaccettature della vita di Parachini, a partire dall’amore per Verbania e soffermandosi sull’eredità che lascia alla famiglia, alla moglie Giuliana e al figlio Giovanni.

L’aspetto civico e politico l’ha evocato Aldo Reschigna, che con lui ha condiviso, negli anni ’90, l’esperienza alla guida della città, uno sindaco e l’altro assessore. “Marco era un uomo che rompeva gli schemi, un innovatore, che conosceva la città, la sua storia, che era capace e preparato come oggi in politica non accade, eloquente nei suoi silenzi e che ti spiazzava nei suoi giudizi sferzanti. È stato sempre un uomo libero di scegliere di esprimersi, che aveva un carattere anche spigoloso ma che non temeva di andare controcorrente”. Il sindaco Silvia Marchionini (alla cerimonia c’era il gonfalone del Comune) ha ricordato la lungimiranza di certe coraggiose scelte come la pedonalizzazione di piazza Ranzoni, la pista ciclabile, il terzo ponte…

 

 

 

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